Borsiti del gomito

Nel corpo umano sono state isolate più di 150 borse che si localizzano in prossimità delle grandi articolazioni; la loro forma è grossolanamente simile ad un palloncino la cui parete è costituita da un sottile tessuto connettivo e sinoviale ed il contenuto è rappresentato da un liquido chiamato “sinoviale”. La funzione delle borse è quella di ridurre l’attrito tra osso e tessuti molli o tra piani muscolo-tendinei sovrapposti durante i movimenti (cuscinetto di scorrimento).(Fig.1)

Fig. 1 La figura mostra un gomito visto lateralmente. Sono rappresentate in blu la borsa olecranica sotto cutanea (in basso) e la borsa sottotricipitale (in alto).

La borsite è una condizione patologica infiammatoria che si sviluppa a carico di queste strutture con aumento del liquido contenuto al loro interno. Al livello del gomito le borsiti più frequenti sono quella olecranica e quella bicipitale. La prima coinvolge la borsa localizzata nella regione posteriore del gomito, tra l’olecrano e la cute sovrastante che consente lo scorrimento tra il piano cutaneo ed il piano muscolo-fasciale durante i movimenti di flesso-estensione. (Fig. 2) .

Fig. 2 A sinistra borsite in paziente affetto da gotta. A destra borsite post-traumatica. Sotto borsite bilaterale in paziente affetto da artrite.

La borsite bicipitale coinvolge la borsa situata in corrispondenza dell’inserzione del tendine del muscolo bicipite brachiale che consente lo scorrimento dello stesso sulla tuberosità radiale (Fig. 3). Essendo profonda la sua infiammazione non comporta una deformità visibile clinicamente nella maggior parte dei casi.

Visione in AP e LL che mostra la posizione anatomica della borsa bicipitale (in blu). 

Le cause possono essere diverse. In alcuni casi un trauma diretto nella regione posteriore del gomito può provocare danno a carico della borsa; il sanguinamento dai piccoli vasi danneggiati (ematoma) può raccogliersi all’interno di questa tasca provocando il gonfiore. Il sangue contenuto nella borsa provoca una reazione infiammatoria con inspessimento delle pareti che può persistere anche dopo il riassorbimento dell’ematoma. Spesso questo processo si verifica dopo molto tempo dal trauma iniziale. Micro traumi ripetuti nel tempo (gesti ripetitivi) e il sovraccarico funzionale (lavoratori manuali e sportivi) possono provocare l’insorgenza di una borsite. Diverse condizioni mediche possono determinare una borsite : alcoolismo, diabete, insufficienza renale cronica. Vi è una stretta associazione tra borsite olecranica e patologie infiammatorie sistemiche come l’artrite reumatoide, la gotta, la condrocalcinosi o la malattia da depositi di cristalli di idrossiapatite. La borsite può inoltre svilupparsi in seguito ad una infezione (borsite settica), in questi casi la borsa è riempita da sangue e pus, ed il gomito diventa oltre che gonfio, caldo rosso e dolente. Frequentemente si sviluppa una fistola da cui fuori esce materiale purulento (pus). (Fig.4)

Fig. 4 la freccia indica il punto in cui è presente la fistola, ossia un tramite che connette la borsa infetta con la pelle e da cui fuoriesce pus.

I sintomi della borsite sono principalmente il gonfiore ed il dolore in corrispondenza della borsa infiammata, a causa di questi ultimi può risultare difficile o impossibile estendere o flettere completamente il gomito. Alla palpazione possono apprezzarsi dei noduli morbidi e fluttuanti espressione di una forma cronica. Se la borsite è settica questi sintomi sono amplificati e si associano a febbre.

La diagnosi è facilmente effettuata con l’esame clinico, tuttavia è utile eseguire le radiografie del gomito soprattutto se la borsite si sviluppa in seguito a trauma per escludere la presenza di fratture. Le analisi del sangue devono essere eseguite in caso di sospetto di borsite settica o nel sospetto di una patologia infiammatoria di base (artrite reumatoide, gotta, malattie da deposito di cristalli). Nel caso di una borsite settica può essere utile analizzare il fluido aspirato dalla borsa per individuare il batterio responsabile ed iniziare una corretta terapia antibiotica.

Il trattamento: nel caso di borsite non settica o postraumatica il trattamento prevede riposo, ghiaccio ed antinfiammatori orali. Vista l’elevata possibilità di infezione l’aspirazione del liquido bursale non è quasi mai indicata. Nel caso di una borsite settica il trattamento consiste in terapia antibiotica mirata. Nelle forme gravi e resistenti può essere indicato il drenaggio e la pulizia chirurgica. Il trattamento chirurgico è indicato anche nelle forme infiammatorie resistenti al trattamento conservativo. L’intervento si esegue mediante un’opportuna incisione cutanea che consenta di raggiungere la borsa: le pareti inspessite ed il contenuto della borsa vengono rimossi, dopo accurati lavaggi si applica un drenaggio. (Fig. 5) Nel caso della borsite olecranica, il gomito viene fasciato e posizionato in flessione per alcuni giorni in modo che la cute aderisca bene al piano profondo. Ciò consente di evitare eventuali recidive. Naturalmente la migliore prevenzione delle recidive consiste nel trattamento medico della patologia di base che l’ha determinata Successivamente il paziente viene lasciato libero di muovere il gomito.

Fig. 5 L’intervento chirurgico consiste nell’isolare ed asportare la borsa infiammata. A destra come appare la borsa dopo averla sezionata (struttura a palloncino).