Anatomia e funzione del gomito

Lo scheletro della regione del gomito è formato da tre ossa:

1. l’estremità inferiore dell’omero;
2. l’estremità superiore del radio;
3. l’estremità superiore dell’ulna.

L’estremità inferiore dell’omero (Fig. 1 e Fig. 2), larga e piatta (chiamata anche “paletta” omerale), presenta una regione centrale, rivestita da cartilagine, costituita dal capitulum humeri (a) e dalla troclea (b), che permette all’omero di articolarsi con il radio e l’ulna. Su entrambi i lati di questa regione è possibile individuare due prominenze ossee, l’epicondilo esternamente (c) e l’epitroclea internamente (d), sulle quali si inseriscono numerosi muscoli che permettono i movimenti dell’avambraccio, del polso e della mano.

Fig. 1 Estremità distale dell’omero: regione anteriore. Fig. 2 Estremità distale dell’omero: regione posteriore.

a) Capitulum humeri – b) Troclea – c) Epicondilo – d) Epitroclea

L’estremità superiore del radio (Fig.3) è costituita da una parte più voluminosa ed arrotondata, chiamata capitello o testa del radio (a) e da una parte più ristretta sottostante, detta collo (b). Il capitello radiale si articola con il capitulum humeri dell’omero costituendo l’articolazione omero-radiale ( Fig. 6 e Fig. 7 a) e con l’incisura radiale dell’ulna formando l’articolazione radio-ulnareprossimale ( Fig. 6 e Fig. 7 c).

Fig. 3 Estremità prossimale del radio

a. Capitello radiale b. Collo del radio

L’estremità superiore dell’ulna (Fig. 4 e Fig. 5) è costituita da una larga cavità a forma di uncino, detta grande cavità sigmoidea od incisura trocleare (c), delimitata da due sporgenze ossee, anteriormente la coronoide (b) e posteriormente l’olecrano (a). L’incisura trocleare prende rapporti con la troclea omerale per formare l’articolazione omero-ulnare (Fig.6). Lateralmente tra la coronoide e l’olecrano è presente una piccola incisura, detta incisura radiale (Fig. 5 d), che permette all’ulna di articolarsi con il capitello radiale (Fig.6).

F4. Estremità prossimale dell’ulna. Vista mediale Fig. 5 Estremità prossimale dell’ulna. Vista laterale

a. Olecrano b. Processo coronoideo c. Incisura trocleare d. Incisura radiale

Fig. 6a Articolazione del gomito, vista anteriore. Fig. 6b Articolazione del gomito, vista posteriore

a. Articolazione omero-radiale b. Articolazione omero-ulnare c. Articolazione radio-ulnare prossimale

Le tre articolazioni sono mantenute in contatto tra loro da un manicotto fibroso, la capsula articolare, rinforzata sui lati dal legamento collaterale esterno e dal legamento collaterale interno. Un altro importante legamento circonda il capitello radiale come un anello e si inserisce sull’ulna, chiamato legamento anulare (Fig.7).

Fig.7a Visione anteriore della capsula articolare. Fig.7b Visione posteriore della capsula articolare.

Fig.7c Visione del legamento collaterale laterale. Fig.7d Visione del legamento collaterale mediale.

I muscoli che prendono origine o che si inseriscono a livello del gomito sono numerosi e si dividono nei seguenti gruppi:

  1. muscoli epicondiloidei, che originano dall’epicondilo omerale, permettono i movimenti di estensione delle dita e del polso;
  2. muscoli epitrocleari, che originano dall’epitroclea, permettono i movimenti di pronazione (la rotazione dell’avambraccio che si compie per svitare usando un cacciavite con la mano destra) e di flessione delle dita e del polso (il movimento che si compie per fare il pugno o per avvicinare la mano alla bocca quando il gomito è fermo) (Fig.8).

Fig.8a Muscoli epicondiloidei. Fig.8b Muscoli epitrocleari.

3. Altri importanti muscoli che si inseriscono sul gomito sono il bicipite brachiale ed il brachialeanteriormente, i quali permettono il movimento di flessione del gomito (avvicinare la mano al capo) e di supinazione dell’avambraccio (la rotazione dell’avambraccio che permette al palmo della mano di rivolgersi verso l’alto) ed il tricipite brachiale posteriormente, il quale permette il movimento di estensione del gomito (allontanare la mano dal capo) (Fig.9).

Fig.9 Da sinistra a destra: Muscolo bicipite brachiale, brachiale anteriore e tricipite brachiale.

Altre importanti formazioni anatomiche che attraversano il gomito sono:

    – l’arteria brachiale ed il nervo mediano al centro;

    – il nervo radiale sul versante esterno;

    – il nervo ulnare sul versante interno.

Il coinvolgimento di tali strutture nella patologia traumatica del gomito è una complicanza estremamente grave ma relativamente rara. Grazie alla complessa anatomia funzionale del gomito e delle altre articolazioni dell’arto superiore la mano può raggiungere in modo molto preciso infinite posizioni nello spazio ed in questo modo si possono compiere tutte le attività quotidiane (mangiare, lavarsi, pettinarsi ecc.)

     Un requisito importante per consentire alla mano di svolgere queste funzioni è che il gomito sia stabile, ossia che le tre articolazioni che lo costituiscono mantengono i loro reciproci rapporti in tutti i movimenti. La stabilità del gomito deriva da quattro formazioni anatomiche principali: la coronoide, l’olecrano, il legamento collaterale interno ed il legamento collaterale esterno. Partecipano al mantenimento della stabilità altre strutture anatomiche quali il capitello radiale, la capsula ed i muscoli.

Frequentemente la stabilità del gomito è persa dopo un trauma, per tale motivo il chirurgo ortopedico ricostruisce minuziosamente le componenti ossee quando fratturate, sutura i legamenti quando danneggiati,  ed incoraggia il paziente a muovere precocemente il gomito affinché venga recuperato rapidamente la funzionalità dell’arto superiore.